La stella del Mattino, la Vergine Maria

Attira lo sguardo ad Oriente

Con lo sguardo ad Oriente

Insieme, cerchiamo Dio.

 

Quando ci riconosciamo pellegrini stanchi… affaticati dalla prova, dalla paura, sostiamo un istante per guardare il Cielo; è il momento di intensificare il nostro rapporto con Dio, di crescere nella fede, nella confidenza, perché sappiamo che Egli è al nostro fianco. Lo ha promesso e se il nostro cuore è attento, vigile, confidente, orante, percepisce questa Presenza che consola e sana le ferite più profonde. Il desiderio che ha sollecitato il cammino e lo ha sostenuto nelle prime avversità, resta una potente risorsa a cui attingere per superare nuove asperità; è un desiderio ispirato. Un desiderio di pace, di gioia, di verità, di libertà. E poi… non siamo soli, siamo un popolo in movimento. Se stringe la morsa della sofferenza, cresce la necessità di vivere in comunione, di fondere le nostre vulnerabilità in una fratellanza universale, energia di carità che non ha prezzo. Nella Protesta, preghiera recitata da Veronica Nucci insieme alla Madre Addolorata, l’orante esorta la Vergine ad usare favori con la Sua amabile presenza; invoca conforto, ristoro, tenerezza per le anime di coloro che a Lei si affidano e attendono grazia di salvezza per Sua intercessione, ora e nell’ora della morte. Quante volte si può morire… quanti lutti, nel nostro peregrinare… quante occasioni di vita sprecate, dissolte nell’ombra di morte del peccato. Non meritiamo questi favori – continua la preghiera – ma la Vergine Maria viene in nostro soccorso… Lo sussurra discretamente ai nostri cuori e lo grida nei luoghi da Lei visitati. E ci ricorda; “mio Figlio ha dato la vita per te, ti ama infinitamente… coraggio… questo amore ti avvolge, ti salva… Io sono qui per aiutarti a scoprirlo ogni giorno e a viverlo insieme a me”. Nel nostro Santuario, il suo grido, irrorato di lacrime per gli effetti devastanti del peccato, risuona nei secoli come eco che richiama alla conversione e alla speranza. I Carmelitani, guardando al profeta Elia come Padre ispiratore, tendono l’orecchio per cogliere la brezza leggera in cui Egli si manifesta. E per la loro sensibilità mariana, colgono i sussurri di tenerezza della Madre che onorano come Fiore più bello del giardino del Signore. Così la nostra Comunità, continua a tendere l’orecchio in questo luogo, per cogliere i più teneri e accorati sussurri della Vergine per noi, pregandola incessantemente per le necessità di ogni uomo. La spiritualità carmelitana è spiritualità del cammino, nata come ricerca incessante di Dio nell’intimità della preghiera, nell’ anelito ad una conoscenza più profonda del Signore, nello stupore delle Sue meraviglie; continuano ad essere pellegrini nel mondo, portatori di Dio, della loro esperienza, peccatori come tutti, ma cercatori instancabili. Gli eremiti radunati sul Monte Carmelo nel XII secolo, per la maggior parte penitenti che si erano messi in viaggio dall’Europa per raggiungere la terra Santa, erano uomini motivati dal contesto storico-religioso in mutamento ad intraprendere un viaggio senza ritorno. Il pellegrinaggio era un modo per esprimere conversione o desiderio di purificazione attraverso la penitenza, accettando la precarietà umana, il distacco dalle effimere sicurezze, la scelta dell’ultimo posto, con il desiderio – nella specificità della peregrinatio hierosolymitana –  di riconquistare la terra del Signore con le armi spirituali della preghiera e del digiuno. E la nostra peregrinatio? Il nostro contesto storico-religioso è in movimento e lo è la nostra interiorità. C’è una terra da riconquistare anche per noi, la terra del nostro cuore in cui il Signore chiede di essere sovrano…