Abbiamo concluso il primo dei nostri pellegrinaggi verso il Santuario: pellegrinaggio spirituale in preparazione alla festa del 19 maggio, celebrata in modo singolare per lo stato di emergenza che stiamo vivendo. L’evento è stato accompagnato dalla preghiera di molti, non ultimo il Card. Angelo Comastri che si è reso presente attraverso una lettera scritta a noi sorelle e ai pellegrini devoti della Madre Addolorata. Oltre ai ricordi della fanciullezza, legati al luogo sacro in cui l’Addolorata ha consegnato il suo messaggio, Mons. Comastri ha sottolineato la continuità di impegno della Comunità carmelitana nel vivere – e nel proporre ad altri di vivere –  l’esortazione della Vergine, nella figura della Santa carmelitana Teresa di Lisieux. Quello che segue è un piccolo estratto della lettera che è stata pubblicata come filmato, con la partecipazione di tutte le Sorelle, sulla pagina facebook del santuario; “Che cosa ci dice oggi questo accorato appello della Madonna? Prima di tutto ci invita a prendere coscienza che il peccato fa male, il peccato è un inganno… Se riuscissimo a capirlo, eviteremmo i peccati così come cerchiamo di evitare il virus dell’attuale epidemia… La Madonna ci chiede di piangere con lei. Cioè noi possiamo unirci alla Passione di Gesù oggi, possiamo – come disse Santa Teresa di Lisieux – raccogliere il sangue di Gesù Crocifisso (cioè il suo Amore) e spargerlo sulle anime per salvarle. L’invito della Madonna è preziosissimo: noi possiamo riempire di amore le nostre piccole sofferenze quotidiane e unirle a quelle di Gesù, affinché la potenza della sua Misericordia si renda presente oggi e raggiunga ciascuno di noi e coloro che avviciniamo e per i quali preghiamo”.

Accostando la richiesta dell’Addolorata Aiutami a piangere  per i peccatori, perché si lascino amare dal Figlio Gesù, al desiderio di S. Teresina di raccogliere il Sangue di Gesù, versato appunto per salvare le anime… ci è sembrato di cogliere l’invito ad approfondire questo aspetto che ritroviamo espresso nella nostra Regola in forma delicata; infatti il nostro convenire di sorelle e fratelli nelle Comunità per la preghiera e la condivisione sulla Parola, include il trattare il bene delle persone, sentirle in noi e con noi per camminare insieme; non solamente le più prossime, ma tutte quelle che sono legate alla nostra intercessione e alla nostra offerta. Raccogliere il sangue di Gesù significherà quindi non sprecare nulla di quel preziosissimo sangue di Vita, e considerare ogni incontro e ogni affidamento, benedetta opportunità di vivere l’amore vero, infinito, proveniente dal Padre per mezzo del Figlio, nello Spirito Santo. Proseguiamo dunque il nostro cammino per scoprire insieme come il Signore ci chiede di attualizzare il carisma carmelitano nel Santuario che “ascolta e diffonde” la nostra preghiera, con le porte aperte sul mondo e un tetto di Cielo…