Davanti al trono della Trinità, Maria difende la nostra causa: la causa di persone fragili per natura, chiamate alla santità e continuamente alla ricerca di Dio. Richiamiamo alla mente l’immagine carmelitana della Vergine Maria il cui volto è così teneramente accostato a quello del Figlio; icona della tenerezza nella quale è custodito un seme di spiritualità che ci attrae e ci coinvolge ed ecco… anche noi ci vediamo teneramente abbracciati, col volto accostato a quello della Vergine tutta pura che guarda nelle nostre profondità con discrezione e delicatezza. Un’altra immagine; il volto della Vergine addolorata accostato a quello del Figlio non più bambino, ma adulto, deposto dalla Croce… Dolore e tenerezza… abisso che ferma il cuore in un istante interminabile. Mistero di dolore e di gioia, come è il mistero della nostra vita soggetta a corruzione per il peccato, ma continuamente ri-orientabile dalla grazia che il Signore elargisce abbondantemente. Tenerezza, bellezza, dolore e gioia…

Maria ascoltava e meditava nel cuore le sue esperienze di vita, custodite con cura; in esse, con fede, speranza e carità, penetrava il mistero e otteneva uno sguardo profondo con cui guardare ogni evento, ogni uomo. Chi sa guardare in profondità non comprende ogni cosa: piuttosto, su esempio di Maria, donna contemplativa, vive di fede, vive la realtà delle cose che celano meravigliosi segreti, senza temere alcun male. “Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le mie vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri”. Is 55

Maria, sensibile al soffio dello Spirito, totalmente protesa a compiere il volere di Dio, per grazia era pienamente consapevole della sua piccolezza creaturale e della sua dipendenza da Dio.

 

Nella tradizione carmelitana, Maria è paragonata ad una nuvoletta vaporizzata, tratta dal mare; una nuvoletta che testimonia la sua innocenza, il suo essere tratta dal mare delle inquietudini umane ma preservata dalle sue correnti. In questo è per noi consolazione; consolante realtà a cui ogni creatura è chiamata e preceduta da Maria, stella del mare, Stella del mattino che tutti gli uomini di buona volontà potranno godere…

Davanti al trono della Trinità…; il processo divinizzante in Maria, operato dalla grazia nel contatto con ognuna delle Tre Persone della SS.ma Trinità, l’ha condotta a cooperare con la mente e con il cuore alla redenzione attuata dal Figlio, in una intercessione continua per noi.

 

Io farò scorrere acqua sul suolo assetato, torrenti sul terreno arido. Spanderò il mio Spirito, cresceranno come salici lungo acque correnti”… Isaia 44, 3, 4

Soffermiamoci sui volti accostati sotto la croce, sul mistero della redenzione, sulla consolazione e la speranza che ogni passaggio di dolore, condurrà ad una novità di vita, una gioia senza fine… lo crediamo, perché già assaporiamo la gioia di riconoscerci visitati e trasformati dalla Misericordia divina. E dopo aver pianto per i nostri peccati, aiutiamo anche la Vergine a piangere per tutte quelle correnti di inquietudine che feriscono i cuori di tanti… E in questo fazzoletto di terra carmelitana, in cui si erge il nostro Santuario proviamo a guardare questa realtà così:

 

 

Angoli di mondo come deserti aridi,

angoli di cuore come zolle di terra senz’acqua.

Un’oasi… il Carmelo!

Accoglie viandanti oppressi,

accoglie uomini stanchi, disorientati.

Uomini feriti…

Quale riposo offre il Carmelo,

casa in cui vive Maria,

luogo caldo del fuoco di Elia:

tu che sei viandante affaticato

troverai preghiera e fraternità,

e portando nel cuore una nuova speranza,

riprenderai il cammino dell’eternità,

in cui già vivi, in cui sei amato…atteso purificato.

Il peso enorme del peccato ti ha paralizzato;

ma l’abbraccio di Maria ti ha rinfrancato…

coraggio, nel carmelo, prezioso giardino

vivrai la promessa del Signore,

la promessa di guarigione,

da un peccato antico.

Un peccato… un cuore contrito.

Ci amerai profondamente, ci amerai, Signore,

il tuo amore è da sempre e per sempre lo donerai.

Come rugiada sarai per noi,

come rugiada ci bagnerai,

perché fioriscano puri gigli,

perché si spandano germogli.

La bellezza che fa vivere,

la bellezza che fa fiorire…

di cosa ci si può preoccupare?

Tu conosci l’ora

per liberare l’arte di volare.