Deserto e città

La nostra vita.

Solitudine e fraternità

La nostra vita.

Acqua e fuoco

La nostra vita.

 

Le esperienze di donne convocate in un luogo particolare esprimono modi diversi e affini di prendere il largo, diversi e affini di essere “dimora” abitata da Dio e da ogni fratello; chiamate ad ascoltare e meditare una Parola dalle infinite sfumature, per coglierne e viverne il più possibile in un’esistenza “riservata”, tali esperienze diventano canti innalzati a Dio, voce dell’umanità che soffre e gioisce, risponde e chiede, da’ lode, spera e attende.

Stelle alpine…

vellutate, preziose,

raggiunte da pochi sguardi

nelle pieghe di aridità dove trovano dimorano.

Custodite nella loro crescita

Dall’unico Sguardo che sempre le raggiunge

Semplice candore di alta quota

Forte delicatezza che non violenta i sensi

Ma li accompagna e li libera,

li lascia respirare e vivere

dove l’aria rarefatta

è ricca di ciò che a bassa quota

non si può apprezzare.

Deserti di solitudine abitata, prati, pascoli, monti interiori… deserti interiori in cui si recupera capacità di ascolto, in cui si recupera la vista, quella buona, quella dell’attenzione che attraversa le mura delle emozioni in “apice espressivo”, dei vizi che un tempo furono virtù, dei pregiudizi… Il silenzio del deserto interiore diviene canto dell’unità; un’integrità personale cui si tende, un’integrità comunitaria cui si anela, un’unità di Famiglia, di Chiesa, nell’Uno e Trino Signore. Il chiasso della disparità minaccia, ma si allontana gradualmente; il grido della divisione di ciò che resta separato, richiama la forza del desiderio di totalità. Desiderio che dapprima sfiora poi assorbe e porta a fioritura la bellezza del Carmelo. Ed è contemplazione, che passa attraverso cammini di comunione che da piccoli luoghi, stendono abbracci forti più di qualunque barriera. Barriere imponenti, si, ma erette con legami deboli, fatti di paure e falsità. Gli abbracci di cuore, attraverso preghiera e attenzione, legami riconosciuti forti, sono riverbero di comunione in Dio, che passa di mano in mano, di sguardo in sguardo; anch’essi veicolano nuovi battesimi… e nuovi focolai si accendono e abitano la terra da riconquistare.

In questo luogo bagnato da acque sgorgate dal cuore di una Madre, si è acceso un focolare dove la castità consacrata alimenta la fiamma del più ardente amore a Dio e alle sorelle… dove l’espropriazione da parte di ciascuna diviene bene e profitto per tutte per mezzo della povertà volontaria. Tutte e ciascuna in comunione nella ricerca del Volto di Dio, in obbedienza alla sua Parola. Parola di verità, libertà, carità perfette. A servizio di tutti, destinatari dello stesso annuncio di pace e salvezza (cfr Cost.O.Carm.), di misericordia nella quale è avvenuto il primo battesimo, per noi confermato nelle promesse riformulate con la professione religiosa, divenute adulte di passi e di intenti consapevoli. Misericordia nella quale “conferme battesimali” si susseguono in ogni ostacolo superato con fede, in corsa verso la meta… Questo Maria Addolorata ci ha ricordato e questo gridiamo, facendo nostre le parole del salmista;

Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi… Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome; poiché buono è il Signore, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione (Sal 99).

Io sono il Signore; non ce n’è un altro. Io non ho parlato in segreto, in un angolo oscuro della terra (Is 45, 18-19). Varchiamo le porte del Santuario; quello di pietra che custodisce il punto di congiunzione tra cielo e terra; quello di carne che in assonanza, custodisce anch’esso un contatto speciale… Continuiamo a rileggere insieme percorsi che nella nostra comunità si sono intrecciati, partiti da luoghi e in tempi diversi, per tessere qualcosa di unico… un ricamo che esce dalle mani di Maria, secondo un disegno del Padre, qui, dove viviamo la nostra vita; un angolo di mondo, ma non oscuro… storie conservate in angoli di cuori che non restano nascosti ma acclamano: “Eterna è la sua misericordia”.