Pensieri che nascono,

si rincorrono, si abbracciano.

Pensieri intorno al Santuario

Generati da ricordi…

Esperienze che incoraggiano.

Pensieri di sofferenza, che invocano sapienza….

Pensieri di riconoscenza…

Sapienza desiderata, ricevuta

Come seme … cresciuta.

Così, in un luogo in cui si rincorrevano pensieri

La sapienza desiderata li ha intrecciati,

la Sapienza increata li ha abbracciati.

Nel tempo, l’abbraccio tra umano e divino

Col bacio di misericordia e verità

Richiama consolazione per l’umanità.

 

Ci raggiungono, in un tempo rallentato dall’attesa, brezze sempre più dense di consolazione, risonanze di meditazione che diviene vita da donare; Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. (2Cor 1,3-4). La preghiera è ascolto della Parola che si incarna in noi; i pensieri si sottomettono ad essa, si riordinano e divengono indicatori per una via da percorrere senza indugio. Ogni tribolazione è accolta dalla Parola viva, riletta e ruminata per essere rigenerante, perché non perda il carattere di circolarità… una prossimità che si rinnova nella solidarietà, una speranza che si ravviva nella fraternità. Ed ecco che i pensieri intorno ad un Santuario, le cui porte sono chiuse dai lavori e dalla pandemia, “lasciano” questo luogo sacro e divengono anch’essi brezza densa di consolazione per altri, una missione che raggiunge e sorprende, animata dalla preghiera incessante. Non un invischiarsi in percorsi astratti, non costruzione di pensieri, ma trasmissione di contemplazione, di lettura credente dell’uomo e della storia; di quello che ferisce la carne perché rifiorisca la vita. “Strappati” a noi stessi, smettiamo di porre la nostra persona al centro di tutto e così decentrati, troviamo il vero centro del nostro essere, Cristo, e in Lui tutto… Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi. (Ef 1, 17-18)

Così come Dio non dispensa le sue grazie agli uomini se non mediante la preghiera, perché vuole che lo riconosciamo come fonte da cui deriva ogni bene, nemmeno vuole salvarci dai pericoli né curare le piaghe né consolare le afflizioni se non per mezzo della preghiera stessa. (B. Francesco Palau, O.C) La Vergine persuase i cieli con la fragranza delle sue virtù e i cieli si aprirono su di lei… e qui ella, con le lacrime versate per dilatare il tempo della riconciliazione e lo spazio di incontro dell’uomo con Dio, ha continuato l’opera di persuasione per ottenere nuove grazie. E suggerisce ancora come “versare acqua di vita” per tutti, tenendo viva la fonte; di anno in anno anime sante accorse qui, per riconsegnare il loro vissuto come voto di fedeltà alla Misericordia, hanno scavato terra perché restasse apprezzabile lo zampillare di quell’acqua nel loro cuore… Cerchiamo di restare ricercatori e ricercatrici di Assoluto ascoltando le profondità dell’anima, ringraziando il Signore per come si è innamorato della nostra vita, della vita di ogni uomo chiamato a prendere nuova forma, la più bella forma possibile.