Talvolta i figli di Dio sono come immersi nella tristezza e nel pianto per il genere umano e, pregando incessantemente per tutti gli uomini, si sciolgono in lacrime in forza dell’ardente amore che nutrono verso l’umanità. Talvolta invece sono dallo Spirito Santo infiammati di tanta gioia e amore, che se fosse possibile porterebbero tutti nel loro cuore… Cfr. Omelie Autore IV secolo
Cogliamo in queste righe qualcosa di estremamente familiare: una ulteriore descrizione del significato di quel pianto Materno che accompagna le nostre ore di preghiera, di fraternità, di accoglienza, di lavoro. La compassione espressa da quel pianto, alimenta desideri di bene, di partecipazione, di attesa… Una lacrima ci sfiora, entra in contatto con noi come un virus buono di amore profondissimo; circondato da un rivestimento di prudenza e premura che rispettivamente ne proteggono e ne nutrono il nucleo, ha bisogno di una cellula vivente in cui moltiplicarsi. La nostra persona è quella cellula vivente… e questo piccolo organismo rilascia il suo DNA di Bene, materiale genetico in grado di assumere il controllo e replicare altri piccoli organismi che si trasmettono con la stessa dinamica. In questa nuova sensibilità e recettività, il contatto con la Parola di Dio, infiamma a tal punto da divenire quella gioia che unisce in un solo cuore… A te si deve lode, o Dio! A te, che ascolti la preghiera, viene ogni mortale. In ogni terra, in ogni luogo, ovunque… Pesano su di noi le nostre colpe, ma tu perdoni i nostri peccati. E’ troppo grande il desiderio di Dio per noi. Viene a cercarci continuamente, e le lacrime di Maria ce lo ricordano. E’ un Dio appassionato, accorato per donarci tutta la gioia possibile. Beato chi hai scelto e chiamato vicino, abiterà nei tuoi atri. Ci sazieremo dei beni della tua casa, della santità del tuo tempio. Siamo noi, chiamate nella nostra fragilità a creare spazi particolarmente ampi di accoglienza della Parola e di tutti i fratelli che in Essa vivono, consapevolmente o inconsapevolmente. Eccoci, ci riconosciamo beate e come Maria piange perché vorrebbe vedere tutti i suoi figli nella beatitudine, così anche noi soffriamo con lo stesso desiderio e cerchiamo di tener vivo in noi lo stesso zelo del profeta e padre Elia nel cercare di diffondere beatitudine sperimentata nella casa del Signore. Ma non solo noi abitiamo atri sacri. Ogni uomo ha in sé stesso un atrio sacro in cui abitare con il Signore e sperimentare la beatitudine. Con i prodigi della tua giustizia, tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, speranza dei confini della terra e dei mari lontani. Ecco perché Egli è speranza dei confini lontani, degli atri malmessi; la Sua giustizia vuole render giusti tutti coloro che sono ingannati e sedotti dal peccato. Che vuol dire…? Svelar loro l’inganno della seduzione di gioie che durano un istante, di piaceri che si consumano senza costruire relazioni, di “amori” egoistici, di abuso di potere esercitato sulle creature e sul creato. Non siamo chiamati a consumare ma ad essere consumati dalla bellezza di un amore senza fine. Tu rendi saldi i monti con la tua forza, cinto di potenza. Tu fai tacere il fragore del mare, il fragore dei suoi flutti, tu plachi il tumulto dei popoli. In Lui c’è la quiete dell’armonia interiore ed esteriore, del giusto posto di tutte le cose, di tutti i pensieri, gli affetti, i desideri. Conteniamo tanto bene che attende di produrre frutto; il Signore non permetta il dissolversi di questo bene che Egli ha deposto in noi… che non muoia dentro di noi il buon “materiale genetico”… Gli abitanti degli estremi confini stupiscono davanti ai tuoi prodigi: di gioia fai gridare la terra, le soglie dell’oriente e dell’occidente. 
Ed eccola quella gioia espressa così dal salmista, che apprende i segreti più nascosti, più “piccoli”, come frammenti preziosi dell’immensità e ne predice la diffusione.
Maria, umile ancella che hai accolto la Parola e l’hai custodita nel cuore, mirabilmente unita al mistero della redenzione, sei Madre spirituale di tutti gli uomini. Veglia con amore sulla moltitudine di figli e risplendi, segno di consolazione e di sicura speranza, sul nostro cammino… In te come in una perfetta immagine, noi vediamo realizzato quello che desideriamo e speriamo di essere nella Chiesa… cfr Prefazio Messa votiva B.V.Maria. Maestra spirituale