Consolazione, Pietà, Misericordia, Perdono…

Tutto presente in te, Maria, tutto in te, Tempio di Dio, Sacrario dello Spirito Santo…

Tu, Vergine Addolorata, inginocchiata in un giardino con fiori di Maremma.

Tu Vergine e Fiore del Carmelo, giardino che rispecchia la Bellezza

Che cerchi di restituire all’uomo peccatore…

 

L’uomo pellegrino scopre che l’esperienza quotidiana della vita e del rapporto con la natura, aiutano a comprendere la storia, così come gli eventi storici, illuminano i piccoli passaggi quotidiani e naturali. L’uomo cambia, cresce: Dio è immutabile e come permette l’esperienza gioiosa della liberazione e l’alternarsi delle stagioni, così permette di ripetere l’esperienza di gioia di nuove conquiste di libertà: carestia e abbondanza, siccità e stagione di piogge, si alternano e stimolano a vivere la vita come un dono, a leggere ogni evento come insegnamento profondo per una conversione del cuore. Tutto si fa’ opportunità.

Dio si manifesta anche attraverso la comunità, che è “casa” costruita dal Signore, “luogo” in cui si incarna e si condivide l’amore: questa consapevolezza è una eredità da trasmettere, di cui si comprende il valore anche attraverso la preghiera.

“Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie” è l’esordio del Salmo 128, che indica a tutti la via della felicità, i frutti della fede che si alimenta nella preghiera di costante affidamento a Dio e la custodia nella pace. Il timore di Dio è il profondo rispetto che nasce dall’amore; qui si canta l’amore dell’uomo a Dio come risposta dell’amore di Dio riversato con abbondanza sull’uomo in cammino. E’ la celebrazione di una benedizione che accompagna chi si lascia guidare dalla Parola, indicazione sicura per arrivare alla meta. L’amore è la cordata a cui tutti si aggrappano nel corso della faticosa salita e che non si spezza se ognuno compie la sua parte di sforzo, compensato, nei momenti di debolezza, dal vigore di tutti gli altri. Dono concesso a chi chiede: e dono che non resta mai individuale, ma si estende alla comunità e alle situazioni politiche e sociali che essa vive, cioè la persona e le persone nella loro integrità, che sono espressione della Parola di Dio.

Il ricordo di Dio preserva dal compromesso, dalla tentazione di cedere all’oppressore: da quel ricordo nasce l’ammonimento a coloro che fanno il male e il salmista, apparentemente vendicativo, si esprime in modo forte per testimoniare la sua presa di posizione contro l’ingiustizia, a volte con una rabbia naturale che però viene rimessa nelle mani del Signore Dio.

Ogni momento possiamo rivolgerci a Dio con la certezza che Egli ci ascolta: chi lo affermava allora, come chi lo afferma oggi, va contro corrente. Dio non castiga negandosi all’uomo, piuttosto l’uomo si trae fuori da una comunione che rende più “leggibile la vita”. Nella sua condizione di povertà, l’homo viator, concepisce Dio nel suo cuore sapendo che Egli perdona e ama senza misura. Si ravviva di conseguenza la speranza, e una totale apertura alla verità di se stessi e di Dio.