Volti nuovi,

volti nuovi di carmelitani: relazioni.

Un Centro fuori…

Per un centro dentro.

Un Volto, una Parola viva,

per avere forma nuova,

casa nuova in cui abitare

giorno e notte.

 

Nel nostro continuo peregrinare per le vie dell’Invisibile, che porta a vedere con gli occhi del cuore ciò che i sensi non possono percepire e descrivere, incontriamo altri pellegrini, ricercatori attratti dal Volto di Cristo e da altri volti con tratti somiglianti a Colui che si rende costantemente presente come Eucaristia e Parola viva nella vita dell’uomo. “Quando l’anima si dispone, viene subito illuminata e trasformata in Dio, il quale le comunica il proprio essere soprannaturale in tal modo da sembrare che Ella sia Lui e possieda quel che Egli possiede”. (San Giovanni della Croce).

Tratti somiglianti nel desiderio di bellezza, di verità, di pace, di amore che supera paure e fragilità e investito dalla grazia, nel tempo, ottiene luminosi cambiamenti.

Nel tempo; in proporzione alla fedeltà… alla “trasformazione partecipante”.

Storie di tutti i giorni, a volte condivise oltre i nostri confini e fatte risuonare nella Chiesa come esempi di cammino santo. Cammini contro la corrente di false libertà, indicatori dell’amore incontenibile di un Padre che risponde a tutte le nostre più profonde esigenze, alle esigenze della nostra vera identità. Questi sono i santi, i beati, i martiri, i testimoni di tutti i tempi. E ancora… storie di tutti i giorni nelle strade, nei campi, nelle case, negli uffici, negli ospedali, nei monasteri, in ogni luogo; storie di vite ordinariamente speciali perché uniche. Proviamo a visitare questi luoghi, partendo dal nostro.

Così, nel Monastero di pietre vive che prolungano le mura del Santuario della Vergine Addolorata, nuovi volti di carmelitane fanno capolino attraverso le fessure dell’accoglienza; fessure che non delimitano spazi ma missioni diverse all’interno della grande famiglia dei figli di Dio… accoglienza di fratelli, di vissuti, di domande di senso, di espressioni fraterne. Come rispondere alla ricerca di chi intuisce il senso dei multiformi appelli del Signore, in un dinamismo di vocazioni che si abbracciano per una circolarità di quell’incontenibile amore? Il carmelitano in “trasformazione” risponde con l’attualizzazione di Pagine Sacre ruminate nella cella, nella preghiera personale e corale, nella collegialità/convivialità. Si sente parte di quella Parola ascoltata e lasciata libera di parlare in ogni momento della sua giornata; libera di crescere in ogni evento. A tutti capita di rileggere la propria vita in brani biblici, in versetti di salmi, in un iota che racchiude l’infinito; come vere e proprie lettere di amore che stimolano corrispondenza alla misericordia divina. In questo luogo dove le lacrime di Maria ricordano gocce di pioggia che scorrono su un vetro, e trattenute per alcuni istanti, divengono lenti che capovolgono le immagini del mondo circostante, possiamo trovarci concordi nel condividere che la nostra chiamata è arrivata come un lancio di una piccola e roteante pietra levigata, la Parola di Dio; se quindi dovessi raccontare oggi la mia storia o quella delle mie Sorelle, lo farei così, cercando sfumature di passi biblici che, nel cuore di ognuna, si estendono come cerchi concentrici “disegnati” di impatto da un sasso che rompe specchi d’acqua. Il sasso che ci ha raggiunte come “messaggio che corre veloce”, lanciato con un perfetto angolo di incidenza, con una sua lineare traiettoria, rimbalzando sulla superficie lievemente infranta, che non sarà più uguale a prima. Il sasso che poi si inabissa in noi e ci abita.

Proviamo a percorrere queste strade, che capovolgono le immagini del mondo circostante, proprio come le lacrime dell’Addolorata. E’ uno stare nel mondo senza essere del mondo, è un guardare tutto con gli occhi di Dio per cercare, da creature ricamate nella profondità della terra, le nostre radici in cielo.