Nell’anno della canonizzazione, 2022, abbiamo scritto fiumi di parole per presentare questa figura eccezionale, riportando stralci dei suoi scritti, testimonianze di persone che hanno condiviso con lui la vita conventuale, l’esperienza professionale e il lager. Tra le modalità scelte per parlare di questo santo carmelitano con un linguaggio che potesse raggiungere un target più ampio di persone, abbiamo approfittato anche del poco ma significativo materiale a nostra disposizione per realizzare video brevi, evocativi e densi. Poche ed espressive parole, ben accompagnate da immagini e musica. E’ bello comunque, nella sua festa liturgica – 27 luglio – far precedere la visione, possibile cliccando i link riportati nell’articolo, con una sintesi di alcune efficaci testimonianze della santità discreta e crescente di S. Titus.
«Mi sorprendeva che egli dalle sue intense occupazioni potesse passare, con facilità evidente, alla preghiera. Aveva un’abilità speciale di ricondurre tutto a Dio. Non si risparmiava fatiche quando altri venivano a trovarlo, non perdeva mai la pazienza: non mostrava mai di non avere tempo o che la visita fosse importuna, ma sedeva e ascoltava tranquillamente. Il suo motto preferito era “per dare, nessuno è mai diventato povero”. Era semplicemente sconcertante il gran numero di persone che veniva da lui per un consiglio o un aiuto, per le cose più disparate, importanti o futili». «Per lui non faceva nessuna differenza se l’aiuto gli veniva chiesto nel campo spirituale o nel campo temporale. Anche nel secondo caso sapeva, mediante una semplice parola o anche con la sua bontà disinteressata e gentile, ottenere un effetto spirituale… diceva ai suoi confratelli: “Dobbiamo adoperarci affinché il nostro amore per il prossimo diventi proverbiale”». «Il suo amore per il prossimo era universale e si estendeva sia ai cattolici, sia ai non cattolici: predicava, confessava e pregava con i prigionieri. Egli lo faceva benché ogni forma di cura delle anime fosse assolutamente vietata e passibile di punizione. Era l’uomo più affabile del campo e accessibile a tutti, curava gli ammalati nella baracca: li confortava e rendeva loro tanti piccoli servigi, nonostante fosse più bisognoso di aiuto degli altri. Era pronto a perdonare e non parlava mai del male ricevuto da altri: non ho mai sentito Tito parlar male, neppure dei tedeschi. Anche nei nemici egli sapeva scoprire qualche cosa di buono». (Testimonianze sulla vita di S. Titus Brandsma – Relazione Postulatrice Gen. Dr.ssa Giovanna Brizi).
Il primo link rimanda alla storia di S. Titus raccontata in un’ideale intervista. I links successivi rimandano a video brevissimi e fanno parte di un’unica rubrica “Un minuto con Titus”: una raccolta “visiva” dei pensieri del Santo.