Terra Carmelitana
Vi ho introdotto nella terra del Carmelo
Il giardino non fiorisce se la sua terra non è fecondata dall’acqua; il cielo dona la sua acqua e la terra assetata la riceve come dono. Vi crescono fiori e alberi rigogliosi.
(Direttorio – Simboli carmelitani – P. C. Cicconetti O.Carm.)
Ogni vivente cerca spontaneamente un ambiente da cui trarre alimento per la propria vita; sente nel profondo del cuore la vocazione al “viaggio”, una fuga dalle costrizioni, un desiderio di libertà e di spazi illimitati. Questa è anche l’esperienza dei primi carmelitani, eremiti, attratti dal profumo del Luogo Santo dove umanità e divinità si sono legate per sempre. Una Regola di vita che non soffoca la libera intelligenza e volontà della persona, ma si propone di illuminarne le risorse, scoprirne le ambiguità radicate nel cuore… una sapienza che entra in dialogo con noi per provocare lo stesso anelito e comunicare un’esperienza… una comunicazione da cuore a cuore, da vita a vita.
(Cfr Direttorio Carmelitano)
Il carmelitano è legato alla Terra Santa e la porta con sé ovunque egli sia chiamato a vivere. Terra bagnata dal sangue di Cristo e resa feconda, il giardino fiorito in cui vivere passeggiando familiarmente con Dio, il colore dell’abito, i processi nascosti di fertilità contemplativa. Anche qui, in questa terra visitata dall’Addolorata, resa sacra già dal suo inginocchiarsi tra noi, le carmelitane guardano al cielo e… scavano nella terra per ospitare spazi di quel cielo.
Voi che percorrete i giardini delle Scritture, non dovete attraversarli in fretta. Scavate ogni parola per estrarne lo spirito. Imitate l’ape operosa che raccoglie da ogni fiore il suo miele. (Cfr Giacomo da Vitry)
All’apparir dei fiori nella nostra terra, pellegrini pieni di zelo per Dio, attratti da luoghi santi… raggiungono chi vive in celle simili ad alveari... ove come api, si mellifica il divin miele della dolcezza.
(Cfr J. de Vitry – Historia orientalis)
Ricavate la vostra riserva spirituale dalle azioni dal cammino quotidiano… negli eventi, anch’essi “parola di Dio”. (Cfr Titus Brandsma).
La Regola contiene in sé stessa il segreto di una meditazione “carmelitana” che è il ricordo continuo della Parola; in questa circolarità di vita tra noi, convocate intorno al Santuario, rileggiamo la Regola per comprenderci davanti ad essa nella nostra missione specifica… e nei tratti della Parola che più risuonano assonanti col messaggio che l’Addolorata ha lasciato alla piccola Veronica.
La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. (Col 3, 16-17)
La Regola “non termina la sua corsa finché non giunge al cuore delle esistenze personali e comunitarie” (cfr Dir. Carm.) La parola “consolazione” ci sembra sussurrata continuamente perché possa diffondersi anche attraverso le nostre vite… e allora…
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. (2Cor 1, 3-4)
Senza troppe parole… Immagini evocative, suoni della natura: un incontro con il Signore che si fa Parola ascoltata e parola che risponde. Parola che sana e parola che rende grazie…