Tratti di spiritualità
Ricerca di semi carmelitani...Contemplazione
La contemplazione rallegra l’anima calmando la mente con somma gloria, purifica l’anima espiando tutte le colpe del cuore, illumina l’anima svelando i segreti del cielo per noi, pacifica l’anima mitigando tutte le tempeste… alleggerisce l’anima deponendo il duro peso del mondo. (Michele Aiguani O.Carm.).
Brezza leggera
Nei tempi passati i carmelitani, non erano forse giustamente chiamati pietre del santuario, essi, ben compaginati per la fermezza dei propositi? Uniti e cementati da un amore sincero, si preoccupavano di meditare la parola del Signore e di vegliare in preghiera.. (Cfr Niccolò Gallico O.Carm. – Freccia di fuoco)
Vie di consolazione
“Aiutami a piangere”, disse la Vergine Addolorata. Lacrime per i cuori lontani? … Lacrime CON i cuori lontani…!
Vergine Maria, Porta del Cielo, questo è il pianto che chiedi… è questo l’amore che desideri…
Si ravvivi il cuore di chi cerca Dio, poiché il Signore ascolta i poveri e non disprezza i suoi che sono prigionieri. Sal 68
Cuori lontani, assopiti, distratti, stranieri alla speranza. Povertà abitata da infinita, eterna ricchezza. In attesa
Solitudine d’abisso… mani tese a sguardi stanchi… orecchie aperte a grida sorde e… la vita riprende…
16 luglio
Il 16 luglio, data in cui si rende solennemente onore alla Madre del Carmelo, iniziamo il canto di lode con questo inno; Il tuo Carmelo, o Madre, non lasciare, ma aspergi di rugiada i tanti fiori…perché germogli sempre il tuo giardino, e il tuo altare… (Inno Ufficio delle letture, 16 luglio) Desideriamo ricevere grazia, come terra riarsa che accoglie ciò che è necessario a ri-creare bellezza… come la terra produce la vegetazione e come un giardino fa germogliare i semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutti i popoli. Is 61,11. Nella primavera che attendiamo per ogni uomo, preghiamo perché i luoghi in cui si respira una particolare presenza di Dio, possano attrarre sempre più cuori assetati, “terre” coltivabili per fiori di ogni specie…
Dalle lacrime alle “allegrezze”
La nostra Famiglia religiosa custodisce tradizionali esercizi di pietà mariana quali, ad esempio, le sette allegrezze contemplate nei sette mercoledì di Pasqua. In questo sacro luogo di preghiera Maria si è presentata sofferente per chi si allontana dalla fonte dell’Amore per richiamarci … all’allegrezza… che Lei vive eternamente e che i suoi figli ricordano ripercorrendo i momenti più intensi della sua esistenza terrena. Rileggere le pagine della nostra storia di salvezza con Maria, consente di capire ancor più profondamente il suo dolore per ciò di cui l’uomo volontariamente si priva e ci incoraggia all’annuncio della vera gioia che attende di essere assorbita nella misura a noi possibile; perché tutto torni al suo posto, il posto desiderato dal Padre per noi e riconquistato dal Figlio attraverso un amore offerto totalmente. Ebbene, ripercorriamo di allegrezza in allegrezza, la nostra storia personale in relazione agli interventi di Dio nella vita di Maria. Lo facciamo con l’elaborazione pensata dalla Fraternità di Pozzo di Gotto, con lo
sguardo sempre attento a ciò che questa tradizione può risvegliare nella nostra chiesa locale e nel Santuario in cui la Madre Addolorata invita a nuovi percorsi del cuore. Il Signore benedica ciò che è stato raggiunto dalla “pioggia di lacrime” versate da Maria… immaginiamo che Maria stessa ci racconti, con gli occhi bagnati dalle lacrime, queste sue gioie, questa sua partecipazione al Mistero e il desiderio che ogni uomo se ne senta parte per vivere la sua stessa gioia.
“Rallegrati, o Maria, Dimora dello Spirito santo, il tuo cuore puro e semplice, simile ai poveri e ai miti della terra, ha trovato grazia presso Dio. Egli ha scelto te come sua dimora, Egli Parola eterna fatta carne, è venuto ad abitare in te, E tu lo hai accolto come terra buona, vergine e feconda; l’hai generato per noi e per il mondo, o Maria, Dimora dello Spirito Santo… Rallegrati, o Maria, messaggera di pace. La voce del tuo saluto, eco profonda del Signore Risorto, ci riempie di gioia, come un tempo l’anziana Elisabetta. Si, nel suo canto profetico contempliamo le meraviglie della nostra Pasqua; la dispersione di ogni seme di violenza e di morte, la liberazione da ogni forma di idolatria, la rinascita dell’uomo nuovo. Per questo oggi esultiamo con te in Dio salvatore, o Maria, Messaggera di Pace… Rallegrati, o Maria, Madre del Signore. Nell’umile segno della nascita del Figlio è rivelata a noi la presenza luminosa della Gloria: nelle fasce la debolezza della croce, nella mangiatoia una vita donata. Per questo la liturgia celeste canta l’abbraccio di pace tra Dio e gli uomini da Lui amati. E’ il canto gioioso della Pasqua, l’annuncio di un mondo più umano e fraterno, che vogliamo accogliere con te, o Maria, Madre del Signore”.
“Rallegrati Maria, Discepola della Sapienza. Anche tu hai vissuto il dramma dell’esilio, la fatica del cammino nella notte oscura della fede. Per questo hai cercato e meditato nel silenzio la vera sapienza, la sola che rivela i progetti di Dio tra le pieghe variegate della vita quotidiana. E l’hai trovata proprio nel tuo Figlio Gesù, che con te a Nazareth cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Egli t’ha guidata verso il Regno, assieme a coloro che son diventati suoi familiari, o Maria, Discepola della Sapienza… Rallegrati Maria, Donna contemplativa. La fede nel Dio dell’Alleanza vincolo nuziale con l’umanità, ti ha immersa nelle situazioni della vita. Il tuo sguardo, affinato dall’ascolto della Parola, ha colto ciò che viene a mancare all’uomo quando perde il senso della vita: è l’Amore! L’amore che si fa dono e solidarietà, l’Amore del Figlio tuo Gesù nell’ora della croce invocato da te per noi, o Maria, Donna contemplativa… Rallegrati nostra Madre e Sorella. Nell’ora della croce, compimento del mistero pasquale, il tuo Figlio Gesù ha chiamato te e il discepolo che lui amava a vivere il dono dell’unità in un progetto di comunione intima e profonda. E nell’ora dell’attesa dello Spirito, tu assieme ai suoi discepoli eravate assidui e concordi nella preghiera. La tua presenza accanto a loro ravvivava la fede nel Risorto e la memoria del suo Vangelo, come noi oggi insieme a te, o Maria, nostra Madre e Sorella”.